Tartufo di mare

Tartufo di mare

11.01.17

Il tartufo di mare è un mollusco bivalve dalla conchiglia solida, arrotondata con valve pressoché uguali. La forma delle valve è molto simile a quella delle comuni vongole, ma la superficie esterna invece che essere liscia, è attraversata da caratteristiche solcature; la superficie è caratterizzata da strie di accrescimento concentriche in rilievo e a forma di lamella, che formano delle nodosità simili a verruche (da cui il nome). La colorazione varia dal bianco-giallastro al marroncino chiaro; l'interno è bianco lucido.
Può raggiungere i 5-6 cm di diametro, ma frequentemente si trova intorno ai 3-4 cm. Si nutre filtrando l'acqua di mare, trattenendone il fitoplancton. La riproduzione si verifica in maggio-giugno. Il tartufo di mare vive sui fondali sabbiosi, fangosi o detritici e tra le praterie di posidonia, fino a 20 m circa. Rimane infossato, lasciando sporgere i sifoni con cui respira e filtra il fitoplancton di cui si ciba. Il tartufo non è un mollusco solitario, ma predilige vivere in colonia.
E' abbastanza comune nelle nostre acque, in particolare in Puglia, in Friuli e nel Golfo di Napoli; è diffuso nel Mediterraneo e nell'Atlantico orientale. Il tartufo di mare si pesca tutto l'anno con rastrelli da natante e a mano da operatori subacquei; non viene allevato. Zone particolarmente ricche di questi prelibati bivalvi riescono ad offrire a pescatori subacquei anche 20-30 Kg di tartufi al giorno; una fonte di guadagno da non sottovalutare, anche se diversi punti di raccolta un tempo straordinariamente prodighi, pian piano stanno ormai esaurendosi.

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